ciclo produttivo

eccellenze alla luce del sole

Il processo produttivo delle nostre albicocche segue una filiera che rispetta rigorosamente le norme igienico-sanitarie che regolano le colture in generale. Le caratteristiche pedoclimatiche della nostra area di coltivazione sono di fondamentale importanza per le esigenze dell’albicocco che necessita di posizioni soleggiate ed una temperatura mite.

Preparazione del suolo

Prima di piantare l’albicocco è necessario lavorare con molta cura il terreno per ottenere buone condizioni di fertilità del suolo. Le operazioni di preparazione del terreno sono effettuate in estate quando le condizioni di clima ed umidità del suolo sono più favorevoli. Il livellamento consiste nell’eliminazione di eventuali irregolarità della superficie per un migliore impiego delle attrezzature da frutteto.

Crescita

L’albicocco, come tutte le piante da frutto, ha una crescita piuttosto lenta, che si può suddividere in 4 fasi. Fase improduttiva: dopo 3 anni dall’impianto si sviluppano solo gli organi vegetativi quali foglie, fusti, radici. Fase produttiva crescente: la produzione, iniziata nel quarto o quinto anno dopo l’impianto, aumenta fino a raggiungere i massimi livelli quando la pianta ha circa 8-9 anni di vita. Fase produttiva costante: da questo momento la produzione rimane costante per molti anni. Fase produttiva decrescente: dopo circa 16-18 anni dall’impianto, la produzione inizia a diminuire. Questo calo avviene più o meno rapidamente a seconda della varietà. In ogni caso, dopo circa 2-3 anni dall’inizio di questa fase, è bene estirpare le piante, effettuando il cosiddetto espianto, perché i tempi delle lavorazioni diventano troppo lunghi e i costi troppo elevati rispetto alla produzione ottenuta. L’epoca migliore per effettuare l’espianto deve essere valutata in base soprattutto alla varietà e alle condizioni delle piante. La temperatura ottimale per la crescita è compresa tra i 20 e i 23 °C.

Raccolta

La raccolta è un momento fondamentale della coltivazione dell’albicocco perché conclude il ciclo produttivo di campo ed inizia la fase che porta al confezionamento e alla presentazione del prodotto sul mercato. È quindi di fondamentale importanza la scelta dell’epoca di raccolta, che deve mirare ad ottimizzare la qualità ed il mantenimento del gusto nel tempo. Per individuare lo stadio di maturazione è necessario ricorrere ad indici di maturazione oggettivi: colore di fondo dell’epicarpo (la parte esterna del frutto), il residuo solido Rifrattometrico (RSR) e la consistenza della polpa. a) colorazione del frutto: è l’indice maggiormente utilizzato ed in genere si considera il colore minimo quello corrispondente allo stadio virante (passaggio del colore del frutto dal verde al giallo). Per conseguire i migliori risultati e quindi raccogliere i frutti ad uno stadio corrispondente ad una loro maggior qualità, produciamo diverse cultivar con le scale di colori corrispondenti all’optimum della qualità commerciale; b) durezza della polpa: è un dato molto variabile in funzione della cultivar e dell’anno, in quanto è influenzato notevolmente dalla carica produttiva, dall’andamento climatico e dalla tecnica colturale; c) indice rifrattometrico ed acidità: questi due parametri, hanno un comportamento simile a quanto detto per la durezza della polpa (carica produttiva, andamento climatico, tecnica colturale) ed il loro corretto utilizzo si ottiene solo se si fa riferimento a valori prestabiliti e differenziati per cultivar.

Le varietà

Le varietà principali di albicocco più diffuse in Italia sono circa una trentina. Si possono dividere in 3 grandi gruppi in base all’epoca di maturazione: 1. Precoci: producono albicocche che maturano entro la metà di giugno. 2. A maturazione media: le albicocche prodotte maturano all’inizio di luglio. 3. Tardive: dato che i frutti maturano più tardi rispetto a quelli delle altre varietà, la loro coltivazione è particolarmente consigliata nelle zone dove si possono verificare gelate primaverili.

Conservazione

L’albicocca è un frutto delicato ma al contrario di quanto si possa pensare è tra i più resistenti alla lunga conservazione e ai lunghi viaggi. Grazie a tecniche di conservazione all’avanguardia facciamo in modo che raggiunga anche i mercati più distanti. Dopo la raccolta vengono confezionate e imballate su pallet e quindi inviate in magazzino per poi essere spedite fresche. Per spedizioni oltremare vengono conservate in celle refrigerate con imballaggi ad hoc per impedire lo sviluppo di batteri. Le albicocche arrivate dalla campagna vengono sottoposte ad un abbattimento rapido di temperatura e portata a -5 C° per poi essere conservata a temperatura di 0 C°.

L’Azienda Agricola Spontella viene fondata nel 1956 quando, in agro di Ginosa, Vito Spontella impianta la produzione di uve da tavola con struttura a tendone, novità assoluta per l’epoca. In breve tempo l’uva Spontella prima, le albicocche in seguito, diventano sinonimo di qualità e apprezzatissime dai mercati nazionali ed esteri.

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