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I dati nazionali raccontano di un’inflazione che penalizza i consumi degli italiani, una crisi congiunturale che vede un calo delle vendite al dettaglio dello 0,4 percento, una diminuzione sia in valore che in volume.

A ciò bisogna aggiungere lo sciacallaggio degli speculatori che si celano dietro taluni aumenti ingiustificati delle materie prime e delle energie.

Seppure siamo in prossimità delle feste natalizie non si avvertono ancora i sospirati risvegli dei mercati al dettaglio e all’ingrosso.

Francesco Durante, responsabile export e marketing dell’Azienda agricola Spontella srl, pur essendo abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno, è piuttosto preoccupato dalla situazione di questo fine anno.

Vi sono numerose incongruenze e contraddizioni che a volte non trovano giustificazione e creano instabilità. Mancano pochi giorni al Natale e dovremmo registrare notevoli incrementi nelle vendite eppure la nostra uva è stantia e non avvertiamo segnali incoraggianti”.

Potrebbe trattarsi di una crisi dovuta alla qualità del grappolo.

La nostra uva è di eccellente qualità ed è apprezzata sui mercati nazionali ed esteri, non mi preoccupo minimamente di questo aspetto. Giorni orsono discorrendo con un agente che opera su tutto il territorio nazionale mi faceva notare che diverse aziende agricole ancorate alle colture tradizionali rischiano la chiusura. Noi già da anni abbiamo provveduto a rinnovare i filari con le nuove varietà caratterizzate dall’elevata produttività ed un’ottima qualità oltre che dall’assenza di semi”.

Di recente avete aperto una nuova linea di packaging per soddisfare ancor più le richieste della Gdo.

Tale investimento ha inciso non poco nel bilancio aziendale però ci siamo resi conto delle nuove esigenze del compratore ed abbiamo migliorato ulteriormente il packaging. È indispensabile privilegiare la qualità del prodotto ma è altrettanto necessario confezionarlo seguendo le indicazioni del mercato, sia esso nazionale che estero”.

Prosegue la diatriba tra il grappolo tradizionale, ossia Uva Italia, Uva Regina e Uva Italia, e le nuove tendenze del senza semi, le rinomate seedless californiane e sudafricane.

Da diverse stagioni gli acini apireni hanno sostituito quelli tradizionali ed in particolare le regioni del Centro e Nord Europa chiedono quasi esclusivamente le seedless, in quelle province sono abituati a consumare uva da gennaio a dicembre e i grappoli con i semi trovano difficile collocazione. I nostri filari per oltre il 90 percento sono seedless”.

Ultima ancora di salvezza rimane la cantina.

Le cantine, siano esse private o di cooperative e consorzi, sono stracolme e ancora non hanno smaltito le rimanenze del 2021, hanno pagato l’uva ad un prezzo oscillante tra 8 e 10 centesimi, cifre che non coprono neppure il costo del raccolto. Ecco perché a volte è preferibile lasciare il grappolo sul tendone”.

Si scontano ancora le negligenze ed il disinteresse della politica nazionale nei confronti dei produttori ortofrutticoli che devono fare affidamento quasi esclusivamente sulle loro energie.

bg

L’Azienda Agricola Spontella viene fondata nel 1956 quando, in agro di Ginosa, Vito Spontella impianta la produzione di uve da tavola con struttura a tendone, novità assoluta per l’epoca. In breve tempo l’uva Spontella prima, le albicocche in seguito, diventano sinonimo di qualità e apprezzatissime dai mercati nazionali ed esteri.

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