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Passato l’inverno e passata la Santa Pasqua nella campagna il colore dominante è quel verde che simboleggia la speranza, la natura, un giusto equilibrio e una doverosa armonia.

Ed è quel verde che ci ha consentito di superare un triennio massacrante durante il quale in diversi sono stati costretti a porre il lucchetto alla propria attività e a ridimensionare programmi e progetti.

Ancora quel verde che ci ha consentito di porre in naftalina la campagna 2022 dell’uva da tavola da molti etichettata come “annus horribilis” per via della prolungata siccità e le difficoltà nella commercializzazione.

Alcuni produttori di lungo corso l’hanno definita “campagna commerciale tra le peggiori degli ultimi decenni”.

Oltre alla speranza nell’animo dei produttori pugliesi alberga uno sfrenato desiderio di rimboccarsi le maniche alla ricerca di un riscatto riparatore.

Per comprendere meglio abbiamo chiacchierato con Francesco Durante, responsabile marketing ed export dell’Azienda Agricola Spontella.

La germogliatura è stata favorevole, abbiamo avuto un marzo caldo ma successivamente la temperatura si è abbassata con la conseguente umidità necessaria, a ciò bisogna aggiungere le piogge che hanno avvantaggiato ulteriormente la germogliatura”.

Quindi si possono aprire le finestre dell’ottimismo.

Siamo in anticipo per esprimere un parere però sinora non abbiamo registrato avversità atmosferiche, tra qualche settimana il quadro sarà più nitido”.

Ciò che, invece, sta mutando è la richiesta del mercato interno ed estero, le richieste dell’uva seedless aumentano di stagione in stagione.

In modo particolare dall’estero chiedono gli acini senza seme ed è una tendenza che non rallenta, in Italia vi sono ancora ordinativi per l’Uva Italia, l’Uva Vittoria, la Regina ma sopratutto le nuove generazioni preferiscono la seedless. E noi ci adeguiamo”.

Di recente sei stato in California per ampliare le conoscenze e l’esperienza.

Stanno attraversando periodi poco allegri anche loro, siamo accomunati da numerose identiche problematiche quali le varietà e la siccità. Ho notato che in diversi appezzamenti stanno estirpando le vecchie vigne sostituendole con le nuove varietà. Da marzo ad ottobre non piove e sono costretti ad irrigare prelevando l’acqua da pozzi che a volte sono profondi anche oltre mille metri per cui trovano acqua salata e necessariamente devono desalinizzarla con ulteriori costi aggiuntivi”.

In compenso non affrontano le difficoltà della manodopera.

La California è attaccata al Messico e nonostante il muro eretto agli inizi degli anni Novanta del secolo scorso ogni giorno centinaia di messicani, venezuelani, cubani, entrano negli States alla ricerca di un lavoro ed in tanti mettono le loro braccia al servizio dell’agricoltura, seppur il costo della manodopera è parecchio più alto del nostro. Anche su quella frontiera la delinquenza lucra su quei poveracci alla ricerca di un lavoro e di un tozzo di pane”.

Problema che in Italia ancora non si riesce a risolvere.

Nella passata stagione più di qualche produttore di frutta e verdura non ha potuto raccogliere il frutto di settimane di lavoro per mancanza di braccia. Facciamo fatica a trovare lavoratori italiani disponibili a levarsi prima dell’alba e a recarsi nei campi. Le nuove generazioni hanno optato per altre attività e siamo costretti a reperire manodopera straniera. Lavorare nella terra richiede conoscenza ed esperienza, sono mestieri che si apprendono dopo anni di pratica e l’offerta si assottiglia anno dopo anno”.

Il Reddito di Cittadinanza ha peggiorato la situazione.

Ha invogliato molti a rimanere sul divano e ad optare per qualche lavoretto a nero. Ma le colpe sono anche di noi produttori che non abbiamo incentivato adeguatamente i nostri collaboratori come pure non abbiamo sollecitato i volenterosi insegnando con la pratica e la teoria. Ci siamo cullati con le vecchie regole e le vecchie tradizioni ed oggi i nodi sono venuti al pettine”.

Tra poche settimane inizia la raccolta delle ciliege, rivedremo le scene della passata stagione?

La Ciliegia di Vignola ha ottenuto l’IGP, Indicazione Geografica Protetta, nel 2013 mentre la Ciliegia Ferrovia e la Ciliegia Giorgia, produzione barese, sono ancora all’anno zero, eppure la Puglia è la maggior produttrice di ciliege in Italia con il 35% del raccolto. Bisogna avere il coraggio e la volontà di investire nell’ammodernamento degli impianti, nella ricerca di nuovi mercati, nel packaging, ma sopratutto dobbiamo capire che i piccoli produttori non sono in grado di affrontare taluni investimenti e possono sopperire a tali svantaggi solo formando consorzi, OP (organizzazione di produttori), cooperative e altre forme associative”.

Se il bel tempo non gioca brutti scherzi, nella seconda settimana di maggio in Sicilia principia la raccolta dei primi grappoli di bacca bianca e rossa, da allora sarà possibile intuire se la dea bendata sarà alle spalle dei produttori o se remerà contro.

bg

L’Azienda Agricola Spontella viene fondata nel 1956 quando, in agro di Ginosa, Vito Spontella impianta la produzione di uve da tavola con struttura a tendone, novità assoluta per l’epoca. In breve tempo l’uva Spontella prima, le albicocche in seguito, diventano sinonimo di qualità e apprezzatissime dai mercati nazionali ed esteri.

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